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Categoria: Thoughts

Flying thoughts

Marado…Na

Marado…Na

Credo davvero di essere l’ultimo ad aver diritto di parola, specie su argomenti calcistici… ma da Napoletano, cresciuto negli anni ’90, credo sia impossibile rimanere indifferente alla notizia che Maradona se n’è andato!

Sia chiaro, non ho mai seguito il calcio, allo stadio ci sono andato n° 2 volte in 32 anni…

Ma… a Napoli, IL NAPOLI non è solo una squadra di Calcio, è una fede popolare alla quale, vuoi o non vuoi, appartieni in quanto Napoletano, e Maradona è alla stregua di San Gennaro.
é un mito senza tempo che ami pur non conoscendolo, perché, pur non avendola vissuta direttamente e da tifoso, l’influenza che ha avuto sulla città e sui Napoletani la si recepisce per osmosi.

Ho letto di quegli anni, ho visto documentari in cui si palpava l’empatia di un popolo intrecciata alla storia, triste, di un campione umile e soggiogato da quella stessa città che lo ha venerato davvero come un D10.

Napoli lo aveva perso tanti anni fa, e con delle modalità non belle, ma Diego e Napoli sono sempre rimasti legati a doppio filo, e sicuramente lo rimarranno per sempre.

Sarà questo il motivo, per il quale, quando ho appreso della triste dipartita di Diego Maradona mi ha pervaso un senso di grande tristezza.

Come ho visto scritto da qualche parte… AD10S

Vacationing on a Motorcycle…

Vacationing on a Motorcycle…

“Viaggiando in motocicletta le cose assumono un aspetto completamente diverso. In macchina sei sempre in un abitacolo; ci sei abituato e non ti rendi conto che tutto quello che vedi da quel finestrino non è che una dose supplementare di TV. Sei un osservatore passivo e il paesaggio ti scorre accanto noiosissimo dentro una cornice.
In moto la cornice non c’è più. Hai un contatto completo con ogni cosa. Non sei uno spettatore, sei nella scena, e la sensazione di presenza è travolgente, emozionante.”

[R. M. Pirsig – Lo Zen e l’arte della manutenzione della motocicletta]

“You see things vacationing on a motorcycle in a way that is completely different from any other.  In a car you’re always in a compartment, and because you’re used to it you don’t realize that through that car window everything you see is just more TV. You’re a passive observer and it is all moving by you boringly in a frame. 
On a cycle the frame is gone. You’re completely in contact with it all. You’re in the scene, not just watching it anymore, and the sense of presence is overwhelming.” 

[R. M. Pirsig – Zen and the Art of Motorcycle Maintenance]

 

Affinchè non dimentichiate mai le vostre origini

Affinchè non dimentichiate mai le vostre origini

Titola proprio così una mail ricevuta, a distanza di anni, dal mio professore di Scienza delle Costruzioni, Luciano Rosati, ordinario della Federico II con il quale ho avuto l’onore di sostenere l’esame ormai non pochi anni fa. Docente di una materia che in tanti ricordano come una chimera, della quale, viceversa, io ho un bellissimo ricordo sia per l’aspetto tecnico che umano. Ricordo l’immensa soddisfazione quando mi strinse la mano, in quel momento si gira una boa con la quale ci si sente più che a metà strada per diventare Ingegneri
Professor Rosati che, tra gli altri, non mancava mai di ricordarci, che qualunque strada avessimo intrapreso nella vita, non avremmo mai dovuto dimenticare di essere orgogliosi delle nostre radici.

“Io sono napoletano e vivo nella più antica capitale d’occidente, eravamo metropoli, quando New York non esisteva e Londra e Parigi erano piccole città.

Io sono napoletano e appartengo alla cultura più antica d’Europa, quella cultura che ci permetteva di parlare greco quando tutti parlavano latino.

Io sono napoletano e parlo una lingua che era lingua diplomatica alla corte di Caterina la Grande. Quella lingua che ha dato all’Italia una tradizione musicale, letteraria e teatrale.

Io sono napoletano e vivo in una città dove in 600 anni di inquisizione MAI si è acceso un fuoco per bruciare persone e dove MAI all’inquisizione spagnola fu permesso di insediare un tribunale.

Io sono napoletano e vivo una città che ha fatto dell’accoglienza e della tolleranza la cifra della sua riconoscibilità, una città dove gli Dei antichi vivono insieme agli Dei nuovi, le anime sono così grandi da contenerli e amarli tutti.

Io sono napoletano e vivo in una città che ha inventato “il sospeso”, il caffè pagato all’estraneo che mai conoscerai, perchè nessuno si senta mai così povero da non potersi permettere un caffè.

Io sono napoletano e vivo in una città che anche nel massimo suo splendore e della sua potenza, MAI ha invaso altri popoli con le armi per soggiogarli e dominarli. Li abbiamo sempre conquistati con la cultura con l’amore e con una canzone .

Io sono napoletano e vivo in una città che da sola, insieme a Parigi ha dato un senso alla definizione di FLANEUR, il passeggiare per il passeggiare, per ammirare e godere del paesaggio umano della vita.

Io sono napoletano e possiedo il passato così come il futuro, poichè questa è la città dove tutto comincia e tutto finisce.

Io sono napoletano e il mio destino è affidato all’integrità di un uovo seppellito dal “mago” Virgilio nelle viscere della terra. Perchè la vita se non ha magia non vale la pena di essere cantata.

Io sono napoletano e ho nel corpo tutte le ferite e tutti i dolori di Iside che cerca il corpo di Osiride. Questo corpo mai ricomposto cerco di far nascere nel pellegrinaggio dei sette santuari.

Io sono napoletano e abito una città nata dal corpo di una sirena, morta di dolore per non essere riuscita a sedurre Ulisse. Perchè l’intelligenza non si fece sedurre dalla passione, non sapendo a cosa stava rinunciando.

Io sono napoletano e abito una città della quale Hans Christian Andersen, mirabile inventore di favole venuto a trovarci dalle fredde luci del profondissimo nord, andandosene ebbe a dire: ”Quando sarò morto, tornerò a Napoli a fare il fantasma, perchè qui la notte è indicibilmente bella”.

Si può continuare ad libitum, ma intanto essendo napoletano, non posso non volgere il mio pensiero a chi nasce borghezio e ai suoi simili, noi non saremo mai capaci di tanto odio, noi amiamo il coraggio dell’ironia e a chi ci insultò dagli spalti di uno stadio dicendoci NAPOLETANI VI ODIAMO TUTTI preferimmo rispondere con un ironico GIULIETTA E’ NA ZOCCOLA, Shakespeare non si offese, i cretini non capirono, il mondo intero rise.”

Email del Professor Luciano Rosati – 14/09/2016

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Napoli

Napoli

Napoli

Parto. Non dimenticherò né la via Toledo né tutti gli altri quartieri di Napoli; ai miei occhi è, senza nessun paragone, la città più bella dell’universo.

STENDHAL, 1817