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Tag: Ingegneria

Affinchè non dimentichiate mai le vostre origini

Affinchè non dimentichiate mai le vostre origini

Titola proprio così una mail ricevuta, a distanza di anni, dal mio professore di Scienza delle Costruzioni, Luciano Rosati, ordinario della Federico II con il quale ho avuto l’onore di sostenere l’esame ormai non pochi anni fa. Docente di una materia che in tanti ricordano come una chimera, della quale, viceversa, io ho un bellissimo ricordo sia per l’aspetto tecnico che umano. Ricordo l’immensa soddisfazione quando mi strinse la mano, in quel momento si gira una boa con la quale ci si sente più che a metà strada per diventare Ingegneri
Professor Rosati che, tra gli altri, non mancava mai di ricordarci, che qualunque strada avessimo intrapreso nella vita, non avremmo mai dovuto dimenticare di essere orgogliosi delle nostre radici.

“Io sono napoletano e vivo nella più antica capitale d’occidente, eravamo metropoli, quando New York non esisteva e Londra e Parigi erano piccole città.

Io sono napoletano e appartengo alla cultura più antica d’Europa, quella cultura che ci permetteva di parlare greco quando tutti parlavano latino.

Io sono napoletano e parlo una lingua che era lingua diplomatica alla corte di Caterina la Grande. Quella lingua che ha dato all’Italia una tradizione musicale, letteraria e teatrale.

Io sono napoletano e vivo in una città dove in 600 anni di inquisizione MAI si è acceso un fuoco per bruciare persone e dove MAI all’inquisizione spagnola fu permesso di insediare un tribunale.

Io sono napoletano e vivo una città che ha fatto dell’accoglienza e della tolleranza la cifra della sua riconoscibilità, una città dove gli Dei antichi vivono insieme agli Dei nuovi, le anime sono così grandi da contenerli e amarli tutti.

Io sono napoletano e vivo in una città che ha inventato “il sospeso”, il caffè pagato all’estraneo che mai conoscerai, perchè nessuno si senta mai così povero da non potersi permettere un caffè.

Io sono napoletano e vivo in una città che anche nel massimo suo splendore e della sua potenza, MAI ha invaso altri popoli con le armi per soggiogarli e dominarli. Li abbiamo sempre conquistati con la cultura con l’amore e con una canzone .

Io sono napoletano e vivo in una città che da sola, insieme a Parigi ha dato un senso alla definizione di FLANEUR, il passeggiare per il passeggiare, per ammirare e godere del paesaggio umano della vita.

Io sono napoletano e possiedo il passato così come il futuro, poichè questa è la città dove tutto comincia e tutto finisce.

Io sono napoletano e il mio destino è affidato all’integrità di un uovo seppellito dal “mago” Virgilio nelle viscere della terra. Perchè la vita se non ha magia non vale la pena di essere cantata.

Io sono napoletano e ho nel corpo tutte le ferite e tutti i dolori di Iside che cerca il corpo di Osiride. Questo corpo mai ricomposto cerco di far nascere nel pellegrinaggio dei sette santuari.

Io sono napoletano e abito una città nata dal corpo di una sirena, morta di dolore per non essere riuscita a sedurre Ulisse. Perchè l’intelligenza non si fece sedurre dalla passione, non sapendo a cosa stava rinunciando.

Io sono napoletano e abito una città della quale Hans Christian Andersen, mirabile inventore di favole venuto a trovarci dalle fredde luci del profondissimo nord, andandosene ebbe a dire: ”Quando sarò morto, tornerò a Napoli a fare il fantasma, perchè qui la notte è indicibilmente bella”.

Si può continuare ad libitum, ma intanto essendo napoletano, non posso non volgere il mio pensiero a chi nasce borghezio e ai suoi simili, noi non saremo mai capaci di tanto odio, noi amiamo il coraggio dell’ironia e a chi ci insultò dagli spalti di uno stadio dicendoci NAPOLETANI VI ODIAMO TUTTI preferimmo rispondere con un ironico GIULIETTA E’ NA ZOCCOLA, Shakespeare non si offese, i cretini non capirono, il mondo intero rise.”

Email del Professor Luciano Rosati – 14/09/2016

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Gran professione quella dell’ingegnere!

Gran professione quella dell’ingegnere!

Herbert Hoover - Presidente USA (1928/32)
Herbert Hoover

Gran professione quella dell’ingegnere!

Con l’aiuto della scienza ha il fascino di trasformare un pensiero in linee di un progetto per realizzarlo poi in pietra o metallo o energia. Quindi creare lavoro e case per gli uomini elevando il tenore di vita e aggiungendone conforto.
Questo è il grande privilegio dell’ingegnere e anche il grande rischio perché le sue opere, a confronto di quelle di altri uomini e professionisti, sono all’aperto, sotto lo sguardo di tutti.
I suoi atti – passo, passo – sono di dura materia.
L’ingegnere non può seppellire i suoi errori nella tomba come i medici; né può trasformarli in aria sottile o darne colpa ai giudici come gli avvocati.
Egli non può coprire i suoi insuccessi con alberi o rampicanti come gli architetti, né, come i politici, riversare gli errori sugli oppositori sperando che la gente dimentichi.
L’ingegnere, semplicemente, non può negare quello che ha fatto e viene condannato se l’opera non regge.
D’altra parte, in contrasto con quella dei medici, la sua non è vita in mezzo ai deboli, né la distruzione è il suo scopo, come per i militari, e le contese non sono il suo pane quotidiano come per l’avvocato.
All’ingegnere compete rivestire di vita, conforto e speranza lo scheletro della scienza.
Con il passare degli anni senza dubbio la gente, se mai lo ha saputo, dimentica l’ingegnere che ha costruito. Qualche politico avrà posto il suo nome o quella sarà stata attribuita a qualche promotore che ha fatto uso del denaro altrui.
L’ingegnere, con una soddisfazione che poche professioni conoscono, gode dei benefici senza fine che scaturiscono dai suoi successi: il verdetto dei suoi colleghi è il solo titolo d’onore che egli desidera.

Herbert Hoover (Presidente USA, 1928/32)

FIAT Presenta il nuovo Bicilindrico italiano – TwinAIR

FIAT Presenta il nuovo Bicilindrico italiano – TwinAIR

TWIN-AIR da 85 CV, anteprima mondiale

A Ginevra debutta la nuova famiglia di propulsori bicilindrici di FPT – Fiat Powertrain Tecnologies denominata TWIN-AIR. Si tratta di una novità assoluta nello scenario motoristico mondiale che conferma la leadership del Gruppo Fiat in questo campo.
Nato grazie all’impiego delle tecnologie più avanzate, il nuovo propulsore impiega il rivoluzionario sistema Multiair abbinato ad una fluidodinamica specifica ed ottimizzata per il massimo rendimento di combustione. Inoltre, frutto dell’estremizzazione del concetto di “downsizing” e di una sapiente messa a punto della meccanica di base, la nuova famiglia – con prestazioni comprese tra 65 CV e 105 CV – assicura un calo fino al 30% di CO2 rispetto ad un motore di pari prestazioni.
Al Salone il pubblico può ammirare la prima applicazione di questi motori su una Fiat 500, il primo modello Fiat su cui debutterà il prossimo settembre. La vettura è equipaggiata con un bicilindrico Turbo da 85 CV (900 cc) che vanta il miglior livello di C02 per un propulsore a benzina (a partire da 95 g/km) senza penalizzare le prestazioni e la piacevolezza di guida. Infatti, rispetto alle due motorizzazioni benzina ad oggi disponibili, assicura ottime performance a fronte di una sensibile riduzione dei consumi: se confrontato con il 1.2 8v, il nuovo motore Turbo da 85 CV fa registrare fino al 15% di consumi in meno e il 25% di prestazioni in più mentre, rispetto al 1.4 16v, i consumi scendono addirittura fino al 30% con prestazioni comparabili e garantendo un’elevata piacevolezza di guida.
Inoltre, rispetto ad un 4 cilindri di pari prestazioni e media cilindrata, il nuovo propulsore offre una significativa riduzione di dimensioni longitudinali (-23%) e peso (-10%) aprendo così la strada ad ulteriori sviluppi, come l’alimentazione a metano o l’abbinamento con tecnologie ibride, sempre all’insegna della maggiore attenzione ambientale. In particolare, nel prossimo futuro, sarà disponibile una versione del TWIN-AIR a metano che garantirà un’ulteriore riduzione di emissione di CO2, merito dell’adozione di una coppia di iniettori aggiuntivi a quelli per l’alimentazione a benzina sui rami dei condotti del collettore di aspirazione. Difficilmente si potrà fare di meglio in termini di riduzione dei consumi con i motori a combustione interna e bisognerà quindi sviluppare tecnologie alternative come, tra le più promettenti, giocherà un ruolo di rilievo la combinazione di motori tradizionali con motori elettrici: per le sue dimensioni ridotte, il TWIN-AIR ben si presta ad essere accoppiato ad un motore elettrico ed in generale ad un dispositivo che, frapposto tra motore e cambio, possa recuperare ed immagazzinare l’energia che normalmente viene dissipata durante le frenate.
Vero e proprio gioiello motoristico, dunque, il bicilindrico impiega la rivoluzionaria tecnologia Multiair sviluppata e brevettata da FPT – Fiat Powertrain Technologies che ha fatto il suo debutto lo scorso anno sui motori FIRE. Cuore del Multiair è il nuovo sistema elettro-idraulico di gestione delle valvole che permette di ridurre i consumi (grazie ad un controllo diretto dell’aria mediante le valvole di aspirazione del motore, senza l’utilizzo della farfalla) e le emissioni inquinanti (merito del controllo della combustione), oltre ad un sensibile miglioramento delle prestazioni e della guidabilità rispetto a un tradizionale motore a benzina di pari cilindrata.
Inoltre, il nuovo propulsore TWIN-AIR rappresenta l’estremizzazione del concetto di “downsizing”: l’abbinamento di un motore di cilindrata ridotta con un turbocompressore di nuova generazione al fine di ottenere prestazioni confrontabili o migliori a propulsori di cilindrata superiore, ma con consumi ed emissioni inferiori. Non solo: la presenza del turbo aumenta sensibilmente la coppia massima rendendola disponibile ad un regime di giri molto basso, con il risultato di offrire grande elasticità e una prontezza di risposta senza confronti rispetto ai tradizionali motori aspirati. Il tutto con una fondamentale semplicità costruttiva che va a beneficio della robustezza e dell’affidabilità.
Non ultimo, il nuovo motore è stato oggetto di numerosi interventi a livello di ottimizzazione e messa a punto del design. Ad esempio, l’architettura di base a due cilindri – unitamente al basso attrito degli organi interni – consente a questo bicilindro di essere “best in class” nel panorama motoristico mondiale per quanto riguarda l’ambito “friction”. Inoltre, le simulazioni a calcolo hanno consentito sia di individuare la miglior cilindrata unitaria possibile, in termini di resa termodinamica, sia la migliore configurazione fluidodinamica per ottimizzare al massimo l’utilizzo del Multiar. Infine, l’aspetto NVH (comfort acustico-vibrazionale) è stato particolarmente curato per garantire prestazioni vibrazionali almeno equivalenti a un motore “4 cilindri” di pari prestazioni ma con una timbrica caratteristica. A tal fine è stato utilizzato un contralbero di equilibratura che mantiene ottimi livelli vibrazionali in tutte le condizioni di funzionamento del motore: dal minimo al regime di potenza massima.

(Fonte FIATAutoPress)